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Quoziente Familiare |Il Consiglio Dei Ministri del 15 ottobre 2024 ha approvato il DDL di legge di bilancio 2025

Il Consiglio Dei Ministri del 15 ottobre 2024 ha approvato il DDL di legge di bilancio 2025 che ha iniziato ufficialmente il suo iter parlamentare verso la definitiva approvazione prima della fine dell’anno.
All’interno del testo del disegno di legge, primaria importanza è assunta dal tema delle detrazioni fiscali, con con l’introduzione del quoziente familiare per le famiglie con redditi superiori ai 75mila euro. Si tratta di una misura che vuole premiare i nuclei
con figli, riducendo la pressione fiscale in proporzione al numero di componenti. In pratica, il coefficiente che determina la detrazione varia a seconda della composizione del nucleo familiare: parte da 0,50 per le famiglie senza figli, e arriva a 1 per quelle con
più di due figli.

Questo intervento mira a sostenere la classe media, che spesso si trova a fronteggiare un’alta pressione fiscale, senza godere dei benefici di altre fasce di reddito. Se per i contribuenti con redditi superiori a 75mila euro l’importo base per la detrazione è fissato a
14mila euro, la cifra scende a 8mila euro per chi supera i 100mila euro, lasciando comunque uno spazio di agevolazione.
Sul tema delle detrazioni fiscali, molto atteso dai contribuenti, il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, aveva già svelato le intenzioni del suo Governo di attuare una revisione degli sconti fiscali poiché a suo dire “la stagione dei bonus a pioggia è finita” e il
Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti già da diverse settimane aveva anticipato l’introduzione di un quoziente familiare legato alle detrazioni d’imposta, qualificandolo come un meccanismo per parametrare gli oneri detraibili dalle imposte per tutti i
contribuenti.

Entrando nel dettaglio delle misure, a partire dal 2025, l’ammontare delle spese detraibili ai fini Irpef non potrà oltrepassare un determinato massimale calcolato in riferimento a due indicatori:
● un valore fisso predeterminato sulla base del reddito complessivo dichiarato;
● un coefficiente parametrato alla situazione familiare del contribuente.
Il primo indicatore è definito in base al reddito complessivo dichiarato:
● 14.000 euro per i soggetti con reddito compreso tra 75.001 e 100mila euro;
● 8.000 euro per i soggetti con un reddito superiore a 100mila euro.

Il secondo indicatore è legato al numero dei figli fiscalmente a carico presenti nel nucleo
familiare del contribuente, prevedendo un coefficiente così distinto:
● 0,50 se nel nucleo familiare non vi sono figli fiscalmente a carico;
● 0,70 se ve ne è uno;
● 0,85 se ve ne sono due;
● 1 se ve ne sono più di due o se ve ne è almeno uno con disabilità.
Per sapere quante spese si potranno detrarre, dal 1° gennaio 2025, si dovrà moltiplicare il
valore del primo indicatore con il coefficiente che aumenta all’aumentare dei figli.
Restano fuori da questo calcolo:
● spese sanitarie,
● interessi passivi per i mutui contratti fino al 31.12.2024;
● spese detraibili sostenute entro il 31.12.2024.

Il sistema attualmente in vigore in Italia è basato sulla tassazione individuale: ciò penalizza le famiglie monoreddito e quelle con figli a carico, a parità di reddito. Una disparità riconosciuta, peraltro, come iniqua anche in alcune sentenze della Corte Costituzionale. Diversamente dal sistema vigente, il meccanismo del quoziente familiare prevedrebbe, invece, una tassazione complessiva sul reddito di tutti i membri della “famiglia fiscale”. Tale nucleo include il contribuente, il coniuge, i figli minorenni e le persone invalide conviventi. Il sistema, ispirato al modello francese, è stato proposto fin dall’inizio del mandato della premier Giorgia Meloni come una possibile soluzione fiscale per le famiglie.

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